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Archeoplastica
Arte Cultura Bellezza | 22 febbraio 2023

Archeoplastica: quando il mare ci restituisce ciò che 'doniamo'

Il Mediterraneo è una zuppa di plastica, lo sa bene Enzo Suma che da oltre dieci anni lavora come guida naturalistica ad Ostuni, nel Brindisino. Fondatore di Millenari di Puglia, una realtà che in Salento si impegna nella fruizione e nella valorizzazione del territorio, Enzo Suma ha dato vita alla mostra “Archeoplastica”, una vera e propria “collezione” di rifiuti di plastica, restituiti dal mare sulle spiagge. Si tratta di un museo virtuale dove è possibile osservare numerosi reperti, acquisendo informazioni, ma “Archeoplastica” è anche tante mostre fisiche e reali dove poter osservare con i propri occhi quello che il mare ha riportato sulle coste.

archeoplastica orsetti


Si tratta di oggetti ritrovati sulle spiagge databili tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta – ha spiegato Suma – Ogni oggetto racconta una storia differente, spesso ricostruita anche grazie al contributo delle persone che seguono Archeoplastica, che riconoscono magari le grafiche di una etichetta o dettagli particolari utili proprio a risalire alle origini di quel determinato rifiuto”. Una mostra che tra i suoi obiettivi si pone anche quello di dimostrare come la plastica sia dannosa per tutto l'ecosistema, impiegando secoli per degradarsi. “Tra gli oggetti più curiosi ritrovati ultimamente – ha raccontato ancora Enzo Suma – c'è un flacone di miele a forma di un curioso personaggio, che somiglia ad un clown. Inizialmente non avevamo nessun elemento per capire di cosa si trattasse. Sapevamo solo che proveniva dalla Grecia. E' stato soprattutto grazie ai social che siamo riusciti a risalire all'azienda produttrice e così abbiamo scoperto che si trattava di un contenitore per il miele e che quel tipo di flacone era stato prodotto da quella stessa azienda negli anni Sessanta”.
 

archeoplastica clown


La mostra “Archeoplastica” ha fatto il giro della Puglia. Risalgono infatti al 2021 le prime esposizioni, prima al Castello di Bisceglie, poi nella suggestiva torre costiera di Torre Colimena ed ancora negli spazi del salone nautico di Brindisi per poi approdare nelle sale del Teatro Kursaal Santa Lucia, a Bari, in occasione del festival della sostenibilità ambientale “Io scelgo il Pianeta” e successivamente al Teatro Margherita del capoluogo pugliese in occasione della mostra di National Geographic “Planet or plastic?”. Dopo il grande successo riscontrato, Enzo Suma ha portato la sua “Archeoplastica” al di fuori dei confini pugliesi, raggiungendo il Palazzo Blu di Pisa e poi a Roma nel centro Leonardo per un progetto di educazione ambientale rivolto agli studenti.

archeoplastica mostra

“L'obiettivo della mostra è quello di arrivare a quante più persone possibili per sensibilizzare grandi e piccini sul tema del rispetto ambientale, ma anche per coinvolgerle nella raccolta dei rifiuti in plastica che si trovano sulle spiagge specialmente nel periodo invernale. Purtroppo – ha spiegato Suma - quello che vediamo è solo una piccola parte di quello che realmente c'è nel Mar Mediterraneo, che potremmo per davvero definire una zuppa di plastica. Mi auguro che negli anni ci sia una progressiva eliminazione della plastica monouso, che poi è la plastica che viene gestita male e che quindi causa una serie di problemi su tutto l'ecosistema marino. Un processo – ha concluso Enzo Suma - che è già iniziato in tutta Europa, seppur con molta lentezza, e che speriamo tutti possa accelerare per il bene di tutto il Pianeta”.

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