Buon compleanno Ciccillo: il nostro antenato festeggia i suoi 150 mila anni (più trenta)
Una scoperta senza precedenti. Ciccillo, l’uomo di Neanderthal è uno di noi. Da trent’anni. Anzi no: uno di noi da 150 mila anni fa. Per ricordare la scoperta della grotta di Lamalunga (7 ottobre 1993), la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bari ha promosso l’evento “Abissi del tempo. La grotta di Lamalunga. L’Uomo di Neanderthal”, al teatro Mercadante di Altamura.
Chi era l’uomo di Neanderthal? “Una specie simile alla nostra ma che non ce l’ha fatta, che contiene una sorta di elemento mitico, somigliante ma diversa”. A dirlo, per ipotesi, è Elena Dellù, co-curatrice del convegno. Nel suo saluto istituzionale il sindaco Vitantonio Petronella ha dichiarato: "Nelle linee programmatiche di governo la parte culturale e storica prende le mosse dalle azioni positivamente svolte negli anni pregressi allo scopo di portarle ad ulteriore compimento, intercettando le sfide poste dai cambiamenti sociali, politici, economici e tecnologici in atto e cercando di tramutarle in opportunità di crescita, sviluppo e competitività per il nostro territorio e le nostre risorse". Ha aggiunto: "La cultura è l'investimento di una città che ha bisogno di riconoscersi e di essere riconosciuta, di una città pulsante e vivace nelle proposte e nelle azioni.
Dobbiamo ripartire proprio dalla cultura come tema centrale, ridando dignità e valorizzando le tante energie attive e i talenti rimasti inespressi, difendendo l'ambizione di un contesto più civico, più sensibile, più creativo".
Ma torniamo a Ciccillo. L’Uomo di Altamura era probabilmente un maschio adulto di 160-165 centimetri di altezza che, durante una battuta di caccia, sarebbe in uno dei tanti pozzi carsici presenti nella zona.
Le fratture e le ferite riportate gli avrebbero impedito di uscire dalla grotta, che da quel momento divenne la sua tomba per sempre, a 8 metri di profondità.
Con il passare dei millenni, le sue ossa sono state letteralmente inglobate nelle concrezioni calcaree fino alla scoperta, avvenuta nel 1993 da parte di un gruppo di speleologi.