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Consumo del suolo: tutto quello che ancora c'è da fare
Ambiente | 04 dicembre 2024

Consumo del suolo: tutto quello che ancora c'è da fare

I cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti: desertificazione, impoverimento dei suoli e riduzione delle risorse idriche per usi potabili, agricoli e industriali sono solo alcune delle conseguenze più gravi. Le fonti fossili sono tra le principali responsabili delle emissioni di gas serra che contribuiscono all’innalzamento delle temperature, con conseguenti eventi estremi come siccità, inondazioni e ondate di calore.

Consumo del suolo: tutto quello che ancora c'è da fare

Di qui la necessità di trovare un'alternativa: la transizione verso fonti energetiche sostenibili come il solare, l’eolico, le biomasse e l’idroelettrico, rappresenta non solo una risposta efficace per ridurre le emissioni, ma è anche la chiave per assicurare un futuro energetico sicuro e resiliente. Se n'è discusso in un incontro al Politecnico di Bari dove Legambiente ha posto l'accento sui traguardi raggiunti e su quello che ancora c'è da fare. 
“Purtroppo siamo in ritardo sulla tabella di marcia – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – L'Europa ci chiede un impegno concreto  verso la transizione energetica e noi tutti siamo chiamati ad agire il più velocemente possibile. Il settore delle rinnovabili inoltre può rappresentare uno dei motori dell'occupazione verde in Puglia ed è anche per questo che bisogna lavorare bene per tutelare l'ambiente ma anche per arricchire l'offerta di lavoro e invitare sempre più giovani ad abbracciare professioni green”. 

Consumo del suolo: tutto quello che ancora c'è da fare

“Ci aspettavamo un Piano delle aree idonee più coraggioso, da parte della Regione Puglia – commenta Daniela Salzedo, presidente di Legambiente Puglia – Uno strumento che potesse avviare in maniera efficace ed efficiente la rivoluzione energetica che noi tutti aspettiamo. Una delle principali criticità riguarda l'eccessiva burocratizzazione delle procedure, che andrebbero snellite, per incentivare così la realizzazione di impianti su tutto il territorio. Il Piano delle aree idonee, infine, è necessario affinché tutti i settori produttivi possano essere resi autonomi da un punto di vista energetico, quindi è necessario che vengano realizzati gli impianti e in questo le prescrizioni contenute nel piano regionale sono positive, ma poteva essere fatto di più”. 
 

 

Credits: polibachronicle

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