Fontanieri, da cent’anni simbolo della Puglia dell’acqua
Se l’acqua scorre nei nostri rubinetti di casa lo dobbiamo soprattutto a loro, i fontanieri dell’Acquedotto Pugliese, front-office quotidiano e permanente sul territorio di tutta la Puglia, dai paesi abbarbicati sulle colline al confine col Molise e della Campania all’ultimo lembo di terra all’estremo sud della regione. I fontanieri in Puglia sono 205 e rappresentano la prova vivente di un radicamento capillare sul territorio. Non solo questo. Sono anche l’anello di congiunzione e continuità temporale tra il passato e il presente, tra i mestieri di una volta e le professioni che oggi devono coniugare manualità e digitale, forza delle braccia e abilità informatiche.
Quando avevamo cent’anni di meno.
Più di cento anni fa, quando l’Acquedotto Pugliese portò l’acqua corrente in ogni città, paese e contrada di una regione fino ad allora assetata e arcaica, i fontanieri, assieme alle fontanine in ghisa, erano loro stessi un monumento in carne e ossa al progresso. Gli uni e le altre (i fontanieri e le fontanine), sono stati gli assoluti protagonisti di una bella manifestazione organizzata dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Francavilla Fontana, un evento che si è tenuto a Francavilla Fontana e ad Oria nell'ambito del programma "Acqua bene comune”. Una giornata in cui è stata celebrata proprio la figura del fontaniere, con l’apposizione di due targhe commemorative – davanti ad altrettanti fontanini – per ricordare il fontaniere Giuseppe Fanelli e i suoi colleghi Francesco Morleo e Giuseppe Morleo (padre e figlio).
“È bello essere gratificati”.
Era presente anche Francesco Cito, caposquadra della fontaneria AQP di Francavilla Fontana. “È stata una gran bella iniziativa”, ha detto, “è bello essere gratificati. Oggi il nostro compito è addirittura più importante di un tempo: il lavoro manuale, anche per noi, è sempre più spesso sostituito dall’utilizzo di strumentazioni digitali”, ha aggiunto Francesco. Ed è proprio così tra controllo di flussi e pressione dell’acqua, installazione dei contatori, rapporto faccia a faccia con i cittadini-clienti, segnalazioni degli interventi da effettuare che arrivano in tempo reale e geo-localizzati sui tablet.
Il fontaniere meccanotronico.
Il Sole 24 Ore, in un recente articolo dedicato proprio al mestiere del signor Cito e dei suoi colleghi, ha coniato il termine “fontaniere meccanotronico”, descrivendolo con queste parole: “a metà tra il lavoro manuale, l’elettronica e la meccanica. Il fontaniere che conosciamo – tutto lavoro di braccia che ripara l’impianto idrico, apre e chiude valvole, controlla le condutture, che fa insomma il suo lavoro soprattutto manuale, anonimo, ma non meno prezioso – sarà sempre più un ricordo”.
Già, un ricordo, come quello del 24 aprile 1915, quando l’acqua corrente giunge per la prima volta a Bari, sgorgando simbolicamente dalla fontana di piazza Umberto I. Nel 1924 arriva a Foggia, nel 1927 a Lecce, negli anni ‘30 e ‘40 approda nelle abitazioni di oltre 350 mila abitanti della Puglia. Il resto è storia: tutta la regione, ogni casa, negozio, scuola, industria, edificio per edificio l’acqua corrente è una realtà, e a preservare la conquista c’è un fontaniere, a rappresentarla tra piazze e vie c’è una fontanina in ghisa.
Lo spartiacque.
“L’arrivo dell’acqua corrente e l’emergere del ruolo del fontaniere sono stati uno spartiacque tra il passato e l’inizio di una nuova epoca per la nostra regione”, ha spiegato Antonello Denuzzo, sindaco di Francavilla Fontana. “Siamo stati tra i primi ad avere dei fontanieri sul territorio”, ha dichiarato con orgoglio Maria Carone, sindaca di Oria. “Hanno lavorato e lavorano con passione e dedizione. L’acqua nel nostro caso, e per gran parte della Puglia, è la linfa vitale e solidale che ci unisce a Caposele, paese irpino da cui giunge fino a noi la risorsa idrica, e a tutta l’Irpinia”. Sul ruolo attuale e moderno del fontaniere si è soffermata Tina De Francesco, consigliera AQP: “Oggi i fontanieri rappresentano a tutti gli effetti il presidio di Acquedotto Pugliese sul territorio. Hanno una formazione tecnica e digitale completa, svolgono più ruoli in uno, ma continuano come in passato a metterci la faccia, a rappresentare una delle aziende più importanti d’Europa e, al contempo, a rispondere all’esigenza quotidiana di oltre 4 milioni di cittadini-clienti”.