I monumenti dell’acqua nel nome dell’ingegner Cesare Brunetti
l Palazzo dell’Acqua di via Cognetti, a Bari, il Palazzo dell’acquedotto di Foggia e la Cascata monumentale di Santa Maria di Leuca sono opera del tecnico ravennate.
I romani avevano le monumentali cascate, AQP ha i suoi palazzi e la sua cascata: autentici monumenti di grande pregio artistico e, ognuno di essi, scrigno che contiene tesori di arte e di storia.
Il più “famoso” tra i palazzi di Acquedotto Pugliese è quello ubicato in via Cognetti, a Bari, nel quartiere Umbertino, a due passi dal murattiano. Il Palazzo dell’Acqua è opera dell’ingegnere Cesare Vittorio Brunetti. Il tecnico, di origine ravennate, entrò come avventizio (provvisorio) nell’Ente autonomo Acquedotto Pugliese nel 1923 (si era laureato in Ingegneria civile al Regio Politecnico di Milano nel 1921) e nel 1925 l’incarico della progettazione e della direzione dei lavori della nuova sede dell’Acquedotto. Brunetti seguì personalmente ogni stadio dei lavori di realizzazione del Palazzo dell’Acqua, che durarono sette anni. Quello progettato con tanta fatica – in quel periodo l’ingegnere produsse una montagna di disegni, che amava definire “le mie sudate carte” – da Cesare Brunetti, è un edificio che è al contempo una testimonianza perenne della storica conquista dell’acqua per la comunità pugliese e, al tempo stesso, la sede degli uffici di presidenza e tecnici dell’Ente. L’edificio, completato anche nelle decorazioni, salvo alcuni dettagli dell’appartamento presidenziale che furono ultimati nel 1934, non ebbe – come meritava – una inaugurazione ufficiale. L’opera rimane un esempio di creazione artistica con un unico tema dominante: l’acqua. Un impulso significativo alla riscoperta da parte dei cittadini della grande bellezza dello storico edificio situato nel cuore di Bari è arrivato con la presidenza di Acquedotto Pugliese di Simeone Di Cagno Abbrescia, che ha fortemente voluto che le porte del Palazzo dell’Acqua fossero “spalancate” ai visitatori per dare a tutti la possibilità di ammirare il patrimonio storico e artistico custodito tra le mura dell’edificio di via Cognetti. All'interno del Palazzo sono conservati centinaia di documenti e disegni relativi all'acquedotto in generale ed alla costruzione del suo palazzo in particolare.
Un altro edificio storico di Acquedotto Pugliese è quello ubicato a Foggia. Anche il Palazzo dell’acquedotto, come viene comunemente indicato, sito nel capoluogo dauno è opera dell’ingegnere Cesare Vittorio Brunetti. A differenza di quello barese, che è uno splendido esempio di romanico pugliese di transizione, il Palazzo dell’Acquedotto Pugliese di Foggia, costruito nel 1926, ha uno stile liberty. L’edificio ha due ingressi, uno in via Scillitani, dove c'è il primo palazzo, e uno in via Isonzo, dove c'è il secondo palazzo. I due edifici si uniscono formando un triangolo, all'interno del quale vi è un cortile. Il Palazzo, bianco, è impostato a cortine ed ha numerose decorazioni costruite con il cemento. Ci sono due cupole, sopra il terrazzo, che caratterizzano la costruzione e la rendono unica (oltre che estremamente affascinante).
Al genio, alla tenacia e alla puntigliosità dell’ingegnere Cesare Brunetti – la leggenda vuole che avesse la capacità di disegnare con le due mani per eseguire in contemporanea disegni diversi – si deve anche la Cascata monumentale di Santa Maria di Leuca. Realizzata negli anni Trenta – fu ultimata nel 1939 – su progetto del tecnico ravennate, rappresenta il punto di arrivo dell’Acquedotto Pugliese e unisce la marina di santa Maria di Leuca con la basilica di Santa Maria de Finibus Terrae. Considerata – a giusta ragione – una delle più belle d’Italia, la Cascata è incastonata nella roccia tra la fitta vegetazione. Fu costruita nell'ambito della realizzazione del ramo jonico del Grande Sifone Leccese, di cui la Cascata costitutiva lo scarico diretto a mare. Successivamente, il collegamento con la rete di acquedotto fu interrotto e fu costruita una cisterna interrata, alimentata da un pozzo, che consente di realizzare un salto idraulico massimo alla bocca della cascata pari a circa 23 metri. Eccezionalmente è possibile assistere alla suggestiva accensione nel periodo estivo, nel corso delle manifestazioni organizzate dal Comune di Castrignano del Capo.
Per consegnare alla storia il genio di Cesare Brunetti nel 2019 ha visto la luce il progetto editoriale “Acqua, madre della vita”, realizzato da Acquedotto Pugliese in collaborazione con il Consiglio Regionale della Puglia. L’opera è composta da tre volumi. Il primo, dal titolo “Il Palazzo dell’Acquedotto pugliese nell’architettura italiana del Novecento”, approfondisce le conoscenze attorno al palazzo di via Cognetti, a Bari; il secondo, “L’archivio dei disegni di Cesare Brunetti”, prende in esame aspetti riguardanti l’imponente opera ingegneristica, mentre il terzo volume, “Alle fonti del Sele”, è la raccolta dei reportage che Giuseppe Ungaretti in veste di inviato scrisse per la Gazzetta del Popolo.