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Ulivi Ostuni
Ambiente | 14 settembre 2021

La ricetta segreta degli ulivi secolari di Puglia

Ad Ostuni l’impianto di depurazione rivoluziona il trattamento irriguo

Acqua depurata e ulivicoltura, il binomio che celebra la vita. Si ergono possenti, maestosi nella piana degli ulivi. Vivono da sempre, possiamo dire. Sono nati due o tremila anni di vita, all’alba della storia. Gli alberi di ulivo nelle nodosità dei tronchi, nelle diramazioni tentacolari, serpiginose, cui il vento li ha costretti nei secoli, racchiudono la memoria storica della Puglia. Lungo quelle venature si racconta delle invasioni delle prime legioni romane, dell’eccidio di 800 martiri di Otranto per mano dei Turchi nel 1480 sino al regno borbonico e all’unità d’Italia. La Puglia si presenta allo sguardo di chi la visita con lo stendardo dell’ulivo. 

Acqua affinata per irrigare i campi

La gestione di Acquedotto Pugliese degli impianti di depurazione in Puglia annovera 184 impianti di depurazione e 9 impianti di affinamento. Uno di essi si trova ad Ostuni. Da quell’impianto fuoriesce acqua affinata che nutre l’ulivo. La depurazione delle acque consente di separare dai liquidi vari materiali, sabbie e fango. L’acqua affinata, poi, viene restituita all’ambiente e in particolare nei corpi idrici superficiali, completando il suo ciclo virtuoso e sostenibile. Il depuratore ostunese, ubicato all’interno di un’area di circa 3 ettari di superficie, raccoglie i reflui di Ostuni e delle sue marine, li depura e poi li immette in un impianto di affinamento. Le acque ormai purificate si raccolgono in vasche di accumulo, pronte per essere riutilizzate ad uso irriguo. Il presidio è ubicato in località Lama D'Antelmi, in area agricola, a circa 4.500 metri a nord dal centro abitato di Ostuni e 1,5 chilometri dalla linea di costa. L’area irrigata si estende per circa 150 ettari nelle contrade “Alberodolce”, “Santa Toce” e “Pezza La Spina”. 

Impianto di depurazione di Ostuni
Impianto di depurazione di Ostuni

 

La voce dell’agricoltore

Sebastiano Zaccaria è uno degli ulivicoltori che beneficiano delle acque affinate nei suoi 21 ettari con ulivi secolari in contrada “Alberodolce”. Da generazioni si tramanda l’ulivicoltura in famiglia. “Nel lontano 1997 aderii ad un programma di sviluppo rurale con finanziamenti per la mia azienda grazie anche al Comune. Oggi grazie a questo impianto Aqp ricevo acqua depurata da un bocchettone e ne usufruisco. Quell’acqua è benedetta, serve tantissimo. Per l’agricoltura è un toccasana. Non sono certo l’unico, siamo molti utenti”. 

 

La voce tecnica

Domenica Vicenti è la responsabile dell’impianto di depurazione di Brindisi. Spiega: “il refluo è sottoposto ad un primo processo di affinamento con chiariflocculazione, seguito da una filtrazione che elimina ulteriori impurità esistenti nel refluo già depurato. Quindi, va incontro a una disinfezione, con raggi ultravioletti e acido peracetico, finalizzata ad annullare la carica batterica”. Quindi: “l’acqua, accumulata in una vasca di accumulo, attraverso alcune pompe, viene inviata alla rete di distribuzione. L’agricoltore ha un bocchettone di presa con un contalitri, apre un rubinetto e utilizza l’acqua direttamente”. La rete di distribuzione comunale è lunga 6 chilometri e 529 metri che equivale a 42 metri di condotte per ettaro di terreno. La distribuzione di acqua prevede idranti con 38 bocchette da 5 litri al secondo a servizio delle aziende con superficie minore ed idranti con 12 bocchette da 10 litri al secondo per aziende di superficie maggiore.

Vasca di accumulo delle acque affinate per uso irriguo
Vasca di accumulo delle acque affinate per uso irriguo dell'impianto di Ostuni

 

Il primo cittadino di Ostuni

La sintesi è del sindaco di Ostuni, Guglielmo Cavallo. “Le associazioni degli imprenditori agricoli hanno più volte chiesto il potenziamento di questo servizio per renderlo ancora più performante. Quest’opera di Aqp incontra sicuramente il loro favore; tutto si muove anche nella direzione della tutela dell’ambiente che per noi è vitale”. Aggiunge: “il paesaggio è la nostra vera ricchezza e se perdessimo i vincoli ambientali e paesaggistici non sapremmo più cosa offrire a chi viene a visitare la nostra terra. Dunque, è meritoria l’azione di Aqp”. 
 

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