La sorgente di Caposele si rifà il look
Ultimati i lavori di ripristino dello storico campanile e gli interventi di potatura delle aree a verde circostanti, lì dove l’acqua inizia il suo percorso verso la Puglia
La sorgente di Caposele si risveglia con una nuova immagine, più bella, più giovane: il campanile è tornato a svettare nell’appennino campano con un rinnovato splendore, grazie a un intervento di pulizia e potatura delle aree a verde che abbracciano l’edificio, simbolo dell’arrivo dell’acqua buona in Puglia.
Qui si è tenuta l’ottava edizione dello Sponz Festival - kermesse cultural-musicale dedicata all’acqua, ideata e diretta da Vinicio Capossela - che ha scelto di andare in scena per una giornata intera proprio alle sorgenti, dove fluiscono armonicamente cultura, tradizione e natura.
La sorgente la “Sanità” di Caposele che alimenta AQP è una fonte storica e si trova nella provincia di Avellino. Caposele è una località poco nota; eppure, per i pugliesi ha qualcosa di speciale: è la cattedrale cui guardare con sincera gratitudine. È, infatti, di lì che proviene l’acqua buona e pura che Acquedotto Pugliese distribuisce da oltre un secolo a tutti i cittadini della regione e non solo. L’idea di utilizzare le sorgenti campane si deve al salernitano Camillo Rosalba, ingegnere del Genio Civile che nel lontano 1868 ipotizzò l'ambizioso progetto di utilizzare le fonti del Sele, sul versante occidentale degli Appennini, in Campania, per portare l’acqua, con una grande galleria fino a Conza e di lì con un canale lungo la sponda dell'Ofanto, sino in Puglia. Un progetto di cui si fece promotore, sul fronte politico, l’on. Matteo Renato Imbriani e che vide finalmente la luce agli albori del nuovo secolo.
La sorgente Sanità dà vita al fiume Sele, il silarus dei romani, e sgorga a 420 metri sul livello del mare dalle pendici del gruppo montagnoso del Cervialto. La sua portata è di circa 4000 litri al secondo. Da qui parte la galleria “Rosalba”. Per conseguire questo ambizioso progetto fu necessario spostare la chiesa dedicata alla Madonna della Salute a circa 200 metri di distanza dalle sorgenti Madonna considerata miracolosa per aver salvato la popolazione da una terribile pestilenza. Una scelta che preservò la chiesa dal terremoto del 23 novembre del 1980. Un devastante terremoto che ridusse a macerie tutte le antiche costruzioni del paese. A Caposele, oggi interamente ricostruita, morirono 80 persone.
Dalle fonti di Caposele, immerse nel verde del monte Paflagone, da millenni, sgorga l’acqua oggi quasi interamente canalizzata nella Galleria Pavoncelli che ha consentito di dissetare la Puglia.
A distanza di più di un secolo la natura restituisce ancora l’acqua buona, acqua che zampilla fresca e trasparente e si incammina negli oltre 20 mila chilometri per raggiungere ogni luogo, ogni abitazione della Puglia grazie a un sistema idrico che si articola in canali, gallerie, condotte; è così che, sfidando le complessità morfologiche di altopiani e territori ameni, giunge fino alle coste del tacco di Italia, facendo dell’Acquedotto Pugliese il più grande acquedotto d’Europa. Un viaggio lungo e complesso che grazie alla sapienza e alla dedizione dei tecnici di ieri e di oggi non si ferma mai.