Salta al contenuto principale
Leonardo Palmisano
In primo piano | 23 gennaio 2023

Mare, uno scrigno da tutelare

Una cerniera naturale tra Africa, Asia e Europa: eccolo il Mediterraneo raccontato da Leonardo Palmisano e Dimitri Deliolanes, autori del libro "Mediterranea. Un dialogo" ora finalista del premio 'Carlo Marincovich' dedicato alla cultura del mare.
Ne abbiamo parlato proprio con uno degli autori, il sociologo Leonardo Palmisano.

"Mediterranea. Un dialogo", è finalista al prestigioso Premio. Cosa è la cultura giornalistica del mare?
Cultura del mare è innanzitutto cultura per rispettarlo, per viverlo come la parte più importante del pianeta. Il mare è quell'elemento che ancora conserva il nucleo vitale della terra. Per questo pensare il mare in termini culturali è pensare a come l'umanità si è posta nei confronti del mare raccontandolo, costruendo imbarcazioni, orientandosi con le bussole: mettendo al servizio del suo attraversamento scienza e scienze umane, tecnica e sapere umanistico, arte e artigianato.

mediterraneo

Un libro che affronta numerosi temi, tra questi potremmo anche sottolineare la necessità di fare passare il mar Mediterraneo come ancora di salvezza?
La potenza storica del Mediterraneo sta nella sua centralità e immodificabilità geopolitica. Il Mediterraneo non può essere trattato come una pianura, come una catena montuosa o come un lago. Il Mediterraneo ci sovrasta anche quando lo solchiamo con delicatezza. Per questo solo una cultura per il Mediterraneo può salvarlo e salvare noi stessi dalla sua fame di corpi. Avvengono cose, nel Mediterraneo, che poi si espandono nel globo. La fondazione delle democrazie, l'invenzione dei monoteismi e delle profezie, le guerre totali, l'epica. Tutto questo è nato qui, dove siamo noi, e da qui non va via. Il multipolarismo del mondo globalizzato comunque assegna al Mediterraneo un ruolo sovrano. Penso all'egemonia turca. La Turchia è Mediterraneo. Penso alla guerra in corso in Ucraina, che tocca il Mediterraneo proprio in virtù dell'egemonia turca. Penso ai movimenti migratori, che sul Mediterraneo assumono una dimensione epica, di cerniera tra due continenti in crescita, l'Africa e l'Asia, e uno in declino, l'Europa.

mediterraneo

Mare e Ambiente, a volte non combaciano. Perché?
Il Mare non è a portata di mano per tutta l'umanità, per questo stentiamo a riconoscere il mare come parte del pianeta. Al contrario, le popolazioni indigene che combattono per la salvaguardia del globo, come quelle amazzoniche, sostengono da tempo che il mare va salvato e temuto. I popoli più antichi sanno che la terra si rivolterà contro il riscaldamento globale proprio dal mare, con l'innalzamento delle acque che sommergerà porti, città, quartieri. Dobbiamo dunque considerare il mare il punto di partenza, non di arrivo, di qualunque pensiero ambientalista globale.

leonardo palmisano

Il mare che ispira. Il mare da conoscere. Quale verbo sceglierebbe?
Il mare da conoscere per non rischiare la pelle. Il mare che ispira per scrivere di mare, e per tramandare a chi verrà il fascino di questa cosa immensa  che è la vita che il mare dà e riprende secondo la sua imperscrutabile volontà.

mediterraneo

Condividi su

TVA

tva

La Voce dell’Acqua Tv