Muvt! Più pedali e più fai del bene
Più pedali, più fai del bene all'ambiente...e ci guadagni anche. Il progetto Muvt della città di Bari ha portato il capoluogo pugliese alla ribalta nel panorama europeo facendolo piazzare al terzo posto della classifica del World Economic Forum di Ginevra. Si tratta di una particolare graduatoria che compara i Paesi in cui è in vigore un piano per incentivare gli spostamenti in bicicletta per raggiungere il posto di lavoro. Ma è solo un piccolo aspetto dell'app. Come funziona? Lo abbiamo chiesto direttamente a lei!
In dialetto barese Muvt vuol dire “sbrigati”. È questo il significato del suo nome?
Anche! Ma in realtà è un acronimo e vuol dire: Mobilità Urbana Vivibile e Tecnologica. Per spiegarlo in breve, il mio compito è agevolare la transizione verso un modello di mobilità più sostenibile. Tutti insieme dobbiamo fare in modo che pian piano i cittadini scelgano sempre meno di spostarsi con la propria auto e utilizzino invece il trasporto pubblico oppure... la bicicletta.
Una bella sfida. Quindi il tuo lavoro come si svolge?
Grazie a me è possibile usufruire di una serie di sconti e agevolazioni per muoversi in autobus e utilizzare biciclette in modalità “sharing”. È semplicissimo: dopo aver acquistato la Muvt card nelle rivendite autorizzate bisogna registrarsi sul sito e creare un account personale. È stato da subito un successo, in particolare l'abbonamento Muvt in Bus 365 consente agli abbonati di accedere a un piano di pagamenti calmierati di 20 euro all'anno. L’abbonamento agevolato è rilasciato esclusivamente in formato elettronico in maniera totalmente digitalizzata e in modalità self service. Ci sono già oltre 11.500 sottoscrizioni, con dati in continua crescita, ma anche circa 5mila validazioni al giorno, vale a dire 2.500 persone che prendono il bus tra andata e ritorno con la card. In via sperimentale abbbiamo anche permesso agli studenti e ai lavoratori residenti o fuorisede di accumulare rimborsi per ogni chilometro percorso in bici.
Sostenibilità, innovazione e...guadagno. L'idea è piaciuta anche all'Europa.
Nello specifico è previsto un rimborso di 20 centesimi per ogni chilometro nel percorso casa-lavoro e 4 centesimi per gli altri tragitti nel confine urbano. L’importo cambia invece a 10 centesimi di euro al chilometro e 2 centesimi al chilometro per, rispettivamente, biciclette elettriche o a pedalata assistita, fino a un massimo di 1 euro al giorno, e 100 euro in 4 mesi.
Cosa serve per accedere a questo programma?
Per avere il rimborso chilometrico i ciclisti devono dotarsi di un kit composto da luce di segnalazione, targa, adattatore valvola per gonfiare le ruote dai benzinai, supporto smartphone, e infine il più importante: un dispositivo tecnologico Bluetooth da montare sulla ruota della bicicletta, indispensabile per il monitoraggio della propria attività. La tecnologia utilizzata per il monitoraggio e il rimborso chilometrico è quella della start up Pin Bike.