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Otranto, un mosaico di culture e popoli
Futuro | 18 ottobre 2022

Otranto, un mosaico di culture e popoli

E' la città più orientale d'Italia, una porta verso l'Oriente, un ponte che unisce popoli diversi. E' Otranto, un luogo plasmato dall'incontro di culture differenti che hanno dato vita ad un unico e meraviglioso mosaico. La città nel Leccese, al fianco di Monte Sant'Angelo, si è candidata anch'essa al titolo di “Capitale Italiana della Cultura 2025”, con il dossier “Otranto, mosaico di culture”. Approdo di popoli e faro del Mediterraneo, la città è conosciuta nel mondo anche per la bellezza del suo mare, delle sue acque cristalline e pulite e delle sue imponenti falesie.

Otranto, un mosaico di culture e popoli

Il gruppo di lavoro dell’Università del Salento, coordinato dal rettore Fabio Pollice, in partnership con il Comune di Otranto, ha coadiuvato nella progettualità esecutiva il team degli esperti, dando quindi vita ad un lavoro attento e innovativo, con un profondo significato simbolico.

“Con un chiaro riferimento all'eccezionale mosaico che si trova in Cattedrale – ha spiegato il professor Pollice – Il titolo del dossier vuole raccontare come ogni città in realtà sia l'espressione di un mosaico di culture, di un'integrazione fra mondi diversi. E Otranto, nei secoli, ha sempre rappresentato questo: un ponte tra culture diverse, un crocevia tra il mondo orientale e quello occidentale, simbolo dell'integrazione mediterranea. Mosaico di culture, però - ha proseguito il Magnifico Rettore - vuol dire qualcosa di ancora più profondo. La cultura è di per sé un mosaico e ciascuno di noi fa parte di questo progetto culturale, diventando a sua volta tessera insostituibile”.

Otranto, un mosaico di culture e popoli

Un progetto quindi che travalica i confini della candidatura, diventando un vero e proprio espediente narrativo. Una candidatura di comunità che guarda all'intera Terra d'Otranto, di cui la città è da sempre espressione e sintesi. E sono tante le bellezze e le ricchezze storiche, culturali, architettoniche e paesaggistiche che racchiude in sé la città-mosaico. E numerosi sono i progetti che questa candidatura intende mettere a valore per uno sviluppo condiviso e a lungo termine, come il marchio “Terra d’Otranto”, per valorizzare le produzioni tipiche del territorio e legarle all’attrattività turistica.

Fondamentale anche la valorizzazione di quel patrimonio culturale già esistente, come il patrimonio librario di Casole, l'Archivio Carmelo Bene conservato presso la Biblioteca Bernardini di Lecce, il faro elemento simbolo della città e Palazzo Melorio che ospiterà il centro multimediale, le cui attività saranno diffuse all’interno dell’Unione di Comuni della Grecìa Salentina.

Otranto, un mosaico di culture e popoli

Ma Otranto si propone anche di diventare un ecosistema sostenibile, nel presente e nel futuro, attraverso l’educazione alla sostenibilità e all’esperienza multiculturale, facendo leva sulle bellezze paesaggistiche, come il Parco Naturale Regionale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e il Bosco di Tricase, hotspot internazionale di biodiversità che caratterizza le alte falesie rocciose verticali.

Essenziale in questo percorso di promozione culturale e identitario del territorio, la rete che unisce e riunisce associazioni, enti, istituzioni, piccole realtà e singoli cittadini che hanno contribuito alla stesura del dossier e che insieme, fianco a fianco, rappresentano proprio quel mosaico di tessere, colori e culture, che raccontano la storia di una città che guarda con fiducia al suo futuro.

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