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Pane di Altamura
Dialogo | 02 novembre 2022

Pane di Altamura, la dop che mette tutti d'accordo a tavola

Ci sono profumi e sapori che riportano alla memoria momenti della propria infanzia, gioie condivise in famiglia, ricordi indelebili che restano impressi vividi nella mente nonostante gli anni che passano. Certi ricordi sono spesso legati a cibi e sapori della tradizione. Tra questi, sul podio, c'è senza alcun dubbio il pane.

Esiste una città in Puglia dove il pane racconta l'identità di un'intera comunità, promuove e valorizza il territorio e ne alimenta l'economia.

Questo luogo è Altamura, conosciuta proprio per un tipo di pane dalle caratteristiche uniche, prodotto con il grano locale, le cui origini affondano nell’antico Medioevo. Basti pensare che il primo riferimento al pane di Altamura risale al 37 a.C., quando il poeta latino Orazio, nelle sue Satire, fa riferimento ad un pane prodotto delle Murge. E proprio nel raccontare il paesaggio della sua infanzia scrive che era solito mangiare “il pane migliore del mondo e quando ripartiva ne portava via sempre una scorta".

Pane di Altamura

La genuinità di questo prodotto è stata riconosciuta a tal punto che il pane di Altamura è il primo a cui in Europa è stato conferito il marchio DOP nella categoria merceologica Panetteria e prodotti da forno il 19 luglio 2003.

Sono trascorsi ormai quasi 20 anni dal riconoscimento, oggi garantito dal Consorzio di Tutela che ha il compito di controllare, monitorare e vigilare contro ogni forma di contraffazione.

Pochi gli ingredienti ma tutti di altissima qualità: sale, semola rimacinata di grano duro, lievito madre e acqua, erogata da Acquedotto  Pugliese che - come indica il disciplinare - “garantisce e certifica il rispetto della normativa vigente”.

Pane di Altamura

Il lievito madre è l’ingrediente insostituibile, poiché si tratta di un tipo di lievito che incide sulla digeribilità e sulla conservazione del prodotto, e poi c'è la semola rimacinata di grano duro, prodotta nell’Altopiano delle Murge nei Comuni di Altamura, Gravina in Puglia, Poggiorsini, Spinazzola e Minervino Murge. Altro elemento fondamentale è l'acqua: deve possedere parametri certificati, specifiche caratteristiche fisiche e chimiche in grado di conferire all'impasto quella particolare ricchezza del gusto, la tipica fragranza, il profumo, il caratteristico colore giallo della crosta.
Un alimento che non è solo buono, ma che fa anche bene, il pane infatti rappresenta uno dei capisaldi della dieta mediterranea e con i suoi ingredienti, di prima qualità, conferisce proprietà importanti per la salute dei consumatori. Un prodotto quindi che ha fatto la storia di un territorio ma che, d'altra parte, spinge lo stesso territorio a guardare al futuro. Ad un futuro che sia green, così come dichiarato da Lucia Forte, presidente del Consorzio del Pane di Altamura DOP: "Vogliamo ispirarci ai principi della sostenibilità, recependo i 17 goals che costituiscono gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, adeguando quindi i processi di produzione e rimanendo sempre in ascolto del mercato”. Altamura, proprio per il suo pane di Origine Protetta, potrebbe essere definita la “Bread valley” d'Italia, città trainante nel tessuto economico pugliese.  Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Banca d'Italia, Altamura, dopo Bari, è la seconda città per entità di depositi bancari, costituendo quindi uno dei motori economici della regione e dell'intero Mezzogiorno. Altamura, definita anche come la “leonessa di Puglia”, e’ uno scrigno da scoprire in ogni stagione per la sua storia, le sue bellezze artistiche e monumentali ma anche per i suoi genuini sapori a tavola accompagnati sempre dalla unicità del suo pane certificato, elemento cardine di una cultura semplice, autentica e di qualità.

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