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pizzomunno
Ambiente | 01 agosto 2022

Pizzomunno, quel pezzo di mondo da scoprire col naso all'insù

“E allora dal mare/Salirono insieme/Alle spiagge/Di Vieste/Malvage/Sirene.../Qualcuno le ha viste/Portare/Nel fondo/Cristalda in catene”

Cantava così Max Gazzè nella sua “Leggenda di Cristalda e Pizzomunno”, nel 2018 sul palco dell'Ariston a Sanremo. Tra le note della canzone, il cantautore italiano ha raccontato la leggenda che narra la storia di due innamorati, il giovane pescatore Pizzomunno e una bellissima ragazza di nome Cristalda, che secondo la storia vivevano a Vieste. Il pescatore si innamorò di Cristalda e, una volta ricambiato, le giurò eterna fedeltà. Le sirene, gelose, una notte emersero dal mare e trascinarono la fanciulla sui fondali incatenandola: il giovane, devastato, si pietrificò trasformandosi in faraglione. Secondo la leggenda, ogni cento anni Cristalda riemerge dagli abissi mentre Pizzomunno ritorna in forma umana e i due tornano ad amarsi, per una notte soltanto, il 15 agosto. 
 

vieste

Una leggenda che negli anni ha portato Vieste ad essere conosciuta nel mondo come la città dell'amore. Simbolo ne è la famosa “Scalinata dell'Amore”, realizzata nel '700 e che collega la parte alta di Vieste con Corso Fazzini. Sulla scalinata in rosso sono riportate le parole del brano di Gazzè ed è diventata lo sfondo ideale di fotografie di coppie e famiglie che passano per la città. Con il suo dedalo di stradine e scalinate, Vieste fa innamorare di sé migliaia di turisti che ogni anno scelgono la Puglia e in particolare il Gargano per trascorrere le proprie vacanze. Percorsa la Scalinata dell’Amore non si può non andare a rendere omaggio ad uno dei due protagonisti della leggenda.

 Vieste, la perla del Gargano

All’inizio del lungomare a sud di Vieste, proprio in spiaggia, tra gli ombrelloni si erge infatti maestoso un gigantesco monolite roccioso di 25 metri, Pizzomunno. Ma Vieste, conosciuta anche come “la perla del Gargano”, nasconde numerose bellezze, come uno scrigno ricco di luoghi preziosi che sorprendono e meravigliano, “come il faro, che rappresenta un simbolo identitario del nostro territorio – spiega Graziamaria Starace, assessore alla Cultura della città - o come la Chiesa di San Francesco, l'architiello di San Felice e i caratteristici trabucchi, da cui si può godere di uno spettacolare panorama”. Si tratta di angoli imperdibili che ogni anno richiamano turisti incuriositi, rapiti da tanta bellezza. E i dati lo dimostrano. “La stagione sta andando molto bene – come conferma il sindaco Giuseppe Nobiletti – Abbiamo registrato dati positivi tra maggio e giugno. Per tracciare un bilancio del mese di luglio è invece ancora troppo presto, ma siamo fiduciosi. Stiamo lentamente ritornando ai livelli pre-covid”.Una meta, Vieste, che piace proprio a tutti, sia ai turisti italiani che stranieri, che scelgono però mesi dell'anno differenti. “Gli italiani – spiega Rossella Falcone, assessore al Turismo del Comune di Vieste – decidono di visitare il Gargano nel mese di agosto, ma la città sta riscuotendo grande interesse anche tra gli stranieri, che riempiono le nostre strade in particolare tra settembre e ottobre”. 

 Vieste, la perla del Gargano

Storia, leggende, folklore e tradizioni si intrecciano in un unico luogo che annovera tra le sue bellezze anche il suo centro storico, di epoca medievale, che cattura con le sue casette bianche, viuzze e piazzette che si spalancano sul mare, dove anche i profumi provenienti da trattorie e locande tipiche contribuiscono a rendere l'esperienza di visita unica. Vieste quindi è molto altro oltre spiagge e mare, ma i suoi tratti di costa sono meravigliosi, con le alte falesie bianche, i suoi faraglioni e le sue lunghe distese di spiaggia dorata.

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