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WORLD PRESS PHOTO
Sapere | 25 ottobre 2022

Raccontare l'ambiente attraverso le immagini: ecco il World Press Photo

Il mondo raccontato per immagini, attraverso un linguaggio, quello della fotografia, che sa trasmettere spesso molto più delle parole. Torna a Bari il World Press Photo, con la sua nona edizione che, negli ampi e luminosi spazi del Teatro Margherita, ha saputo raccontare spaccati di storia dell'anno precedente.

Tra le novità di questa edizione, le quattro categorie nelle quali sono stati suddivisi i progetti fotografici: lo “Scatto dell'anno”, la “Storia dell'anno”, la categoria “Open Format”, che crea una commistione tra arte e fotografia, e il “Long-term Project”, un lungo progetto fotografico che si è concluso però entro l'anno precedente. Queste ultime due categorie rappresentano delle novità assolute della nona edizione della mostra internazionale di fotografia.

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Al centro, tra i tanti e diversi temi, quello ambientale.

Vincitore del long-term project è infatti il progetto del fotoreporter Lalo De Almeida, che ha saputo raccontare attraverso il suo reportage gli effetti a lungo termine del disboscamento dell'Amazzonia. Qui gli indigeni vivono in maniera più profonda, rispetto agli altri, le trasformazioni del territorio circostante.

“Un progetto fotografico che spiega come la crisi ambientale di un paradiso terrestre possa causare una vera e propria crisi sociale – ha spiegato Vito Cramarossa, presidente di CIME, l'associazione che ogni anno si occupa di organizzare il World Press Photo – Questo accade anche nelle nostre comunità, a testimonianza del fatto che i cambiamenti nell'ambiente che ci circonda, possono lasciare un segno indelebile anche nella vita quotidiana di ciascuno di noi”.

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Vincitore della storia dell'anno è invece il fotoreporter Matthew Abbott, che attraverso più scatti racconta quanto accade in Australia, dove le popolazioni aborigene bruciano le sterpaglie del sottobosco per proteggere e tutelare le foreste da possibili incendi che potrebbero distruggere interi villaggi e quindi anche l'economia della popolazione. “Anche in questo caso – ha spiegato ancora Cramarossa – la tutela ambientale è al centro della vita di intere comunità che con la loro azione quotidiana cercano di tutelare il proprio habitat. E' significativo – ha poi aggiunto il presidente di CIME – che due premi su quattro abbiano riguardato tematiche di carattere ambientale”.

Una iniziativa internazionale che ogni anno offre sempre più spunti di riflessione, anche attraverso l'organizzazione di talk tematici: dall'impatto che il covid ha avuto su diverse categorie di lavoratori ai cambiamenti climatici, dalla parità di genere all'inclusione sociale.

Il World Press Photo, quindi, non è solo ed esclusivamente fotografia e arte, ma è anche confronto, dialogo, incontro, si trasforma così in una fucina di idee e opinioni, che piantano il seme della conoscenza e dello sviluppo. Una manifestazione internazionale che ogni anno registra un interesse sempre crescente tra i baresi e i turisti che scelgono il capoluogo pugliese come meta delle loro vacanze; ma anche tra gli studenti e le scolaresche che trovano nelle sale del Teatro Margherita interessanti spunti di riflessione per crescere e far crescere.

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