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Ponte canale
Futuro | 15 ottobre 2020

Riduzione delle perdite, ricerca di nuove fonti e riciclo: ecco l’agenda dell’AIP

Antonio Mattarelli, presidente dell'AIP
Antonio Mattarelli, presidente dell'AIP

L'AIP, l'Autorità Idrica Pugliese, svolge un ruolo particolarmente delicato nella gestione complessiva dei fabbisogni idrici dell’intera regione. Un ruolo di raccordo tra i comuni, che manifestano le esigenze delle comunità locali, e l'Aqp, che deve tradurre, d’intesa con l’amministrazione regionale, quelle richieste in opere concrete.

Da qualche mese sulla poltrona di presidente dell'AIP siede il sindaco di Mesagne, Antonio Matarrelli, eletto insieme ai componenti del consiglio direttivo, dall'assemblea dei sindaci pugliesi. Lo abbiamo intervistato per conoscere le linee a cui intende orientare il proprio mandato, i progetti più importanti su cui l'AIP sarà impegnata nei prossimi mesi, nel quadro generale di un sistema dell'approvvigionamento e della distribuzione della risorsa idrica che necessita di un’attenta verifica e di opportuni interventi, a cominciare da misure e opere in grado di ridurre significativamente le perdite.             

Quali sono, presidente, le priorità a cui ritiene di dover rivolgere la sua attenzione?

Quelle indicate nella programmazione regionale e in quella di Ambito sino al 2023: si tratta di dare impulso alle attività legate alla riduzione delle perdite idriche, soprattutto negli agglomerati urbani di maggiore entità, dove la riduzione delle perdite comporta maggiori volumi idrici recuperati. Per questo motivo, nell'ambito del Risanamento 4, sono stati definiti i cosiddetti distretti di intervento e i tempi di esecuzione delle attività connesse alla regolazione delle reti e alla relativa sostituzione di tronchi idrici vetusti e, comunque, ammalorati. Tutto ciò anche per rispondere all'obiettivo di riduzione delle perdite introdotto dall’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.

Vasca di depurazione

Come pensa di pianificare l’impegno operativo di AIP, alla luce della necessità di dover dar voce ad ogni territorio della regione?

L’impegno operativo è orientato sia verso la programmazione di opere a largo raggio sia all'attivazione degli interventi minuti, per il completamento infrastrutturale idrico-fognario all'interno degli abitati. Un importante ruolo è rivestito dalle conferenze di servizi per l’approvazione degli interventi sugli agglomerati urbani, secondo quella che è la programmazione finanziata e condivisa con la Regione Puglia. Per ulteriori impegni operativi occorre, comunque, anche un adeguato potenziamento del personale oggi impiegato, in attesa di approvazioni finanziarie da parte dell'ARERA, in modo da per poter rispondere al meglio alle sempre maggiori e impellenti richieste da parte dei territori comunali.

Le maggiori sfide che attendono le istituzioni impegnate nel servizio idrico sono la ricerca di nuove fonti, il riuso delle acque depurate e il risanamento delle reti. Quale impulso può offrire l'AIP in questa direzione?

Sull'argomento, l'AIP ha contribuito anche in termini finanziari a rispondere alle esigenze programmatiche della Regione rispetto al riutilizzo di fonti idriche alternative - si pensi al riutilizzo dei reflui in agricoltura - prevedendo, tra gli oneri legati alla depurazione, investimenti ulteriori per garantire un refluo depurato idoneo al riutilizzo in agricoltura a carico del servizio idrico integrato. Analogo discorso vale per il risanamento delle reti - il già citato Risanamento 4 - ad oggi coperto interamente in tariffa per circa 600 milioni di euro, la cui spesa è prevista ed articolata sino al 2029 - 2030. Di ulteriore interesse è lo smaltimento dei fanghi per i quali, al fine di ridurre la forte incidenza sui trasporti verso altri siti fuori dei confini regionali, si sta provvedendo ad avviare nuove forme tecnologiche, finalizzate alla riduzione dei volumi per la frazione acquosa residua a valle dei digestori degli impianti, quindi rivolte a ridurre la significativa entità dei costi di allontanamento dei fanghi digeriti.

Nel Piano d'Ambito 2020-2035, di prossima adozione, sono stati inseriti, inoltre, tutti quegli interventi che garantiranno maggiori approvvigionamenti in tema di riduzione delle perdite e nuovi interventi, utili a garantire ulteriori contributi in termini di risorsa idrica. Mi riferisco al potabilizzatore delle acque salmastre del Tara, al potabilizzatore del San Paolo, a possibili derivazioni dal Molise di acque in surplus dal Ponte Liscione. Tali interventi, unitamente alla riduzione delle perdite, potranno garantire una maggiore disponibilità annuale di risorsa idrica pari ad oltre 100 milioni di mc/anno. A livello di distretto si stanno inoltre programmando ulteriori interventi di potenziamento per garantire una maggiore flessibilità degli schemi idrici, in considerazione delle sempre più frequenti annualità siccitose dovute alle ormai note questioni legate all'emergenza idrica e ai mutamenti climatici.

Quale sarà nei prossimi mesi il tema centrale del dialogo e della collaborazione tra AIP e AQP?   

Nei limiti della differenziazione dei ruoli, esiste una sinergia importante tra AIP ed AQP quale soggetto gestore, anche in considerazione del fatto che lo stesso è attualmente un soggetto pubblico interamente controllato da Regione Puglia. Tale sinergia è garantita anche dal ruolo attivo esercitato dalla Regione. Per l'AIP rimangono intatti i principi di efficacia, efficienza ed economicità a salvaguardia dei comuni pugliesi e dei cittadini pugliesi, in special modo rispetto all'obiettivo di difesa dell'acqua pubblica.

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