"Sono la Caretta Caretta. È un piacere farmi conoscere"
“Salve, sono Caretta Caretta”. Chi? “Caretta Caretta, un esemplare di tartaruga”. La incontriamo su una spiaggia pugliese, poco prima che la luna lasci il posto al sole. Sta per salutarci e solcare il mare. Si ferma “Prima di partire, racconto la mia storia”. Non si può che restare affascinati.
“..Una delle mie caratteristiche è la capacità di riposare sott'acqua senza respirare per ore e di compiere immersioni lunghe 20 minuti. Normalmente, però, un tuffo dura 4-5 minuti. Principalmente carnivora, non disdegno cibi vegetali come alghe e spugne; la mia dieta comprende crostacei, molluschi e pesci mentre i piccoli si nutrono quasi esclusivamente di plancton. Gli adulti sono predati solo dagli squali bianchi e la principale causa del declino della popolazione mondiale sono le catture accidentali con le reti da pesca”.
Il rischio dell'estinzione è dietro l'angolo. “I nostri primi momenti di vita non sono facili: tutto comincia sotto la sabbia umida di una spiaggia, a mezzo metro di profondità, vicino a un centinaio di sorelle che escono contemporaneamente dalle uova deposte dalla madre in un unico nido”. Il racconto è lungo, anche se c'è poco tempo: Caretta Caretta deve prendere il largo. Prima di salutarci aggiuge: “A minacciarci c'è anche l'attività antropica, dato che le aree di nidificazione spesso coincidono con zone di turismo balneare che, se non opportunatamente gestito, rischia di compromettere la schiusa delle uova.
Per questo – aggiunge - Legambiente, nell’ambito del progetto Life Turtenest, sta promuovendo una serie di protocolli con i Comuni, le Aree protette e gli stabilimenti balneari. Si tratta degli accordi bilaterali “Amici delle tartarughe”, che forniscono linee guida specifiche finalizzate a ridurre le minacce e creare un ambiente più sicuro per la specie. Al momento sono 85 Comuni firmatari, 31 Aree protette e 115 lidi; un numero, quello degli stabilimenti, destinato a crescere grazie ai protocolli di intesa stipulati a livello nazionale, regionale e provinciale con FIBA, CNA e SIB”. Tempo scaduto. Saluti. Uno, due, tre....il grande splash nel blu dipinto di blu. Buon viaggio tartaruga.
Un po' di numeri.
La Puglia conquista il quarto posto in classifica come regione con più nidi. In particolare, le località in cui sono stati ritrovati i nidi sono: Gallipoli, Torre San Giovanni, Salve, Torre Mozza, Salina dei Monaci, Manduria, Marina di Pescoluse, Ugento, Torre Pali, Marina di Mancaversa, Ginosa Marina, Manduria e Brindisi. Nella regione diverse realtà come il Museo di scienze naturali del Salento (che gestisce il centro di recupero di Calimera), il WWF di Policoro (che opera nel tarantino) e Legambiente (con il Centro di recupero di tartarughe marine a Manfredonia, che dal 2007 ad oggi ha salvato 2128 esemplari) collaborano per la tutela della specie. Inoltre, un prezioso supporto è garantito anche dalla Regione Puglia, che partecipa come partner al progetto europeo Life Turtlenest.