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Vado a vivere su Marte o sulla Luna
Futuro | 17 gennaio 2023

Vado a vivere su Marte o sulla Luna. Non è fantascienza, anzi.

Dare vita e forma a "gusci abitativi" in ambienti estremi, come potrebbero essere ad esempio il Pianeta Marte o la Luna, rispettando i luoghi e la natura circostanti e immaginando di recuperare e ottimizzare i  materiali direttamente in loco. Sembra uno scenario lontano ma l’orizzonte non è di fatto così fantascientifico. Se ne è parlato nel corso dell'evento “Vivere oltre la Terra, spazio e space architecture”, tenutosi presso il  Museo Diocesano San Riccardo di Andria. Un momento di riflessione durante il quale alcuni studenti del Politecnico di Bari, coordinati dal professor Giuseppe Fallacara, hanno illustrato le loro tesi sperimentali mettendosi in gioco. L'evento, patrocinato dalla Regione Puglia e dal Comune di Andria, ha visto tra i presenti anche l'architetto Sabino Aniello, consigliere dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Barletta-Andria-Trani: “Gli studenti hanno trovato sistemi alternativi di abitazione, spiegando in che modo si sono approcciati al reperimento dei materiali direttamente in loco, nel pieno rispetto dell'ambiente. Hanno per questo utilizzato la stampa 3D come tipologia costruttiva. Di certo – ha poi precisato l'architetto Aniello - gli studenti non hanno proposto di andare a vivere su Marte o sulla Luna, ma hanno voluto immaginare piuttosto possibili soluzioni abitative in ambienti estremi e particolari in cui poter applicare i risultati del loro percorso scientifico sperimentale”. Un lavoro che ha suscitato l'interesse anche della Nasa, ora in contatto con il Politecnico di Bari.

Vado a vivere su Marte o sulla Luna

“Noi siamo abituati a pensare ai nostri appartamenti e ai nostri condomini in ambienti urbani tradizionali, ma ci sono anche situazioni di vita estreme, penso ad esempio a luoghi come l'Alaska o il Sud Africa, che richiedono soluzioni abitative differenti” ha spiegato Mario Loconte, assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Andria. Siamo chiamati tutti a ragionare guardando al domani con mente aperta e flessibilità, partendo dai bisogni e dalle aspettative. Nel corso dell'evento è stata anche presentata la cosiddetta “Navicella”, un padiglione dimostrativo allestito in Piazza Catuma ad Andria, luogo nel quale poter ripensare e valorizzare i luoghi urbani delle città, mettendo sempre al centro la cultura. “Si tratta di un lavoro di rete, attraverso il quale dobbiamo organizzare iniziative come queste per promuovere i giovani, aprendo a nuove possibilità, e invitandoli - ha proseguito l'assessore Loconte - a costruire arredi urbani per le nostre piazze cittadine, elevando da una parte i salotti della città e dall'altro valorizzando la capacità creativa dei giovani architetti”. 

Fare cultura e promuoverla, insomma, guardando sempre al rispetto dell'ambiente, nella prospettiva di quello che sarà il mondo del futuro, in vista anche dei cambiamenti climatici che stiamo vivendo. Una visione possibile solo grazie alla collaborazione tra pubblico e privato e con il coinvolgimento diretto delle nuove generazioni e la sinergia con tutte le istituzioni locali e nazionali.

Una iniezione di fiducia e di futuro che, coltivata collegialmente, saprà riservare sicure soddisfazioni. 

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